Storia del mandarino

 

È periodo di mandarini ed ogni bravo barman che si rispetti usa la stagionalità nelle sue preparazioni home made per i suoi drink, ma prima qualche curiosità su questo fantastico agrume.

Il mandarino ha davvero una storia particolare: è stato introdotto in Europa nella prima metà dell’800 come pianta ornamentale. Approdò a Malta e più tardi in Sicilia dove, grazie al clima caldo e favorevole, si ambientò molto bene ed è diventato uno dei frutti più gettonati sulle nostre tavole. Il nome scientifico è Citrus Reticulata che, oltre ad essere un delizioso frutto da gustare, è anche molto antico. Molti botanici lo considerano precedente alle arance e ai limoni. Quel che è certo è che accanto alle proprietà organolettiche, oli essenziali, vitamine e flavonoidi, possiede anche proprietà simboliche.

La parola mandarino deriva dal colore dell’abito arancione dorato dei sapientissimi intellettuali imperiali dell’antica Cina che interpretavano la volontà del cielo e la trasmettevano all’imperatore. I famosi Mandarini erano letterati e poeti, depositari di una saggezza superiore a ogni sapere tecnico. In realtà il termine originale cinese era Guan e designava l’addetto alla riscossione dei mandarini di grossa taglia offerti come prezioso tributo all’imperatore. Ma oltre alla casta di altissimi funzionari, il termine passò ad indicare la lingua elitaria del Nord della Cina, come se ci fosse una sorta di affinità tra la nobiltà della carica e quella del frutto, ma anche tra l’eccellenza del sapere e quella del sapore.

Il mandarino, sin dall’antichità, si è fatto notare per le sue notevoli proprietà terapeutiche. Del frutto non si butta nulla: la sua buccia infatti è piena di limonene che potrebbe ritardare l’invecchiamento della pelle. È ricco di vitamina C, essenziale per mantenere reattivo e vigile il cervello, il mandarino è anche ricco di fibre e carotene e possiede anche molte vitamine del gruppo B e vitamina A, oltre ad una consistente percentuale di ferro, magnesio e acido folico. La polpa del mandarino (ricca di vitamina C), è utile per prevenire il raffreddore e protegge mucose e capillari, la vitamina P, invece, combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi; inoltre contiene calcio, potassio e fibre, indispensabili per le ossa e regola anche la pressione arteriosa.

Gli scienziati del National Institute of Fruit Tree Science sostengono che il mandarino avrebbe proprietà antitumorali e proteggerebbe il cuore. I ricercatori australiani dichiarano che il consumo di mandarini ridurrebbe del 50% le probabilità di cancro del tratto digestivo e del 20% di ictus.

Ingredienti per la preparazione di un 300 ml  di sciroppo:

 
  • 4 mandarini profumati ( devono essere stati coltivati senza pesticidi perché la lavorazione ne andrebbe ad estrarre anche le parti nocive)
  • 200ml di succo di mandarino
  • 400 g di zucchero semolato bianco

 

Preparazione:

 

Mediamente nel fare lo sciroppo al mandarino si usa solo il succo filtrato, ma oggi vi spiegheremo un piccolo trucco per renderlo molto più profumato perché gli oli essenziali da cui si ricava il suo caratteristico aroma si trovano nella buccia e non nel succo.

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